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Perdita di capelli: il protocollo Rigenera è la soluzione per la calvizie

L’alopecia androgenetica, comunemente nota come calvizie, è una malattia estremamente diffusa: colpisce l’80% degli uomini e il 40-50% delle donne, portando con sé disagi non solo di tipo fisico ed estetico ma spesso anche di tipo psicologico. Inoltre, molti metodi utilizzati per trattare le calvizie si rivelano temporanei e inefficaci.

Rigenerazione ossea dentale: l’approccio innovativo di Hbw- Rigenera

Gli interventi di rigenerazione ossea dentale sono una tecnica in grado di assicurare ai denti funzionalità, salute e bellezza. Un volume osseo adeguato è infatti essenziale per assicurare la stabilità a lungo termine di denti e impianti, garantendone la salute e l’estetica. Alcuni pazienti però non possiedono una disponibilità ossea sufficiente per l’ancoraggio degli impianti dentali e per garantirne la corretta durata.

La polpa dentaria: una fonte inesplorata di cellule staminali

La polpa dentaria è una importante fonte di prelievo nel corpo umano di cellule staminali. All’interno della corona e delle radici di ogni dente infatti si nascondono migliaia di elementi cellulari che opportunamente indirizzati possono dare vita a tessuti diversi come ossa, tessuti cardiaci e finanche tessuti nervosi.
Per raggiungere queste cellule non è per forza necessario estrarre il dente ma può essere sufficiente fare un piccolo foro sulla corona come per effettuare una terapia canalare.
Studi clinici dimostrano che la polpa dentaria, opportunamente prelevata e disgregata, può essere utilizzata nel cavo orale dello stesso paziente per sanare difetti ossei e parodontali quali quelli che si verificano in corso di malattie quali la parodontite cronica dell’adulto, in questo modo prevenendo la perdita di elementi dentari.
D’altro canto la rigenerazione ossea che è possibile ottenere con la stessa tecnica anche in siti privi di elementi dentari, in sedi delicate come il seno mascellare, può essere utilizzata per posizionare impianti per ripristinare parti della dentatura andata persa per processi traumatici o infettivi.
Dopo essere stati i primi a dimostrare per le staminali da polpa dentaria la capacità di rigenerare osso, i Dott. D’Aquino e Graziano sono stati i primi al mondo ad eseguire questo tipo di terapia innovativa sul paziente, utilizzando micro-innesti di dimensione cellulare di polpa dentaria già nel 2006. Ad oggi i casi trattati sono centinaia e importanti studiosi e clinici in tutto il mondo hanno adottato la tecnica dei micro-innesti di polpa dentaria.

Rivoluzionario intervento per la cura di lesioni orali da radioterapia

Giovedì 15 maggio presso lo Studio Associato è stato eseguito un rivoluzionario intervento per il trattamento di lesioni mucose intra-orali causate da radioterapia post-oncologica; l’equipe, diretta dai Dottori Graziano e d’Aquino, ha applicato sulle lesioni innesti autologhi ottenuti con tecnica Rigenera per il ripristino dei tessuti danneggiati del paziente. Dette lesioni perduravano da circa 3 anni e ad oggi nessuna procedura si era rivelata efficace. Adesso comincia il follow up ma già a 48 ore il paziente testimonia l’assenza di dolore e il miglioramento della funzione nell’area trattata.
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Consorzio BRIMAX ai blocchi di partenza

Nell’ambito di Horizon2020, il programma della Comunità Europea per il finanziamento della ricerca biomedica, è stata presentato un progetto di ricerca per un trial clinico multicentrico della tecnologia Rigenera per la rigenerazione dell’osso maxillo-facciale. Il Dott. Riccardo d’Aquino, il Dott. Antonio Graziano, inventori di Rigenera, e la HBW srl, azienda produttrice di Rigenera, DSC_0479faranno parte del consorzio “BRIMAX” (Bone Rigeneration in oral-maxillo-facial surgery): insieme a ricercatori e medici provenienti da Germania, Irlanda, Belgio e Italian, studieranno gli effetti sulla rigenerazione ossea in campo odontoiatrico di questa rivoluzionaria tecnologia per applicazioni cliniche di ingegneria tissutale.

Tecnica innovativa per il rialzo del seno mascellare

MINI SINUS LIFT AND TISSUE REGENERATION USING AUTOLOGOUS PULP MICRO GRAFTS: A CASE REPORT

Mini Rialzo del Seno Mascellare e rigenerazione tiisutale usando micro-innesti autologhi: relazione su un casoCamlog_d’aquino-2

A.Graziano, R.Romagnoli, R. D’Aquino

Introduzione

Attualmente il più grande problema del trasferimento della ricerca scientifica nella pratica clinica delle sperimentazioni di rigenerazione tissutale con cellule staminali riguarda non solo l’identificazione di una tecnologia che possa essere utilizzata nella routine clinica ma anche l’idividuazione di un sito donatore di elementi indifferenziati che sia accessibile e soprattutto performante. Nell’organismo umano si trovino numerevoli siti o nicchie ricche di cellule staminali che spesso sono di difficile accesso chirurgic oil chè implica un con alto tasso di morbidità 3-5 ,

Nel distretto testa-collo la polpa dentaria rappresenta un ottimo sito dove poter prelevare elementi indeffereziati incredibilmente abili di poter rigenerare differenti tessuti.6

Questo sito è facilmente accesibile e con un piccolo sacrificio di tessuto. E’ facile trovarsi al cospetto di elementi dentari da estrarre per motivi parodontopatici (elementi hopeless) o per malposizionamento. In questi casi il sacrificio tissutale è pressocchè uguale a zero. E’ possibile finance recuperare la polpa tramite trattamenti endodontici facendo sic he l’elemento dentario donator possa rimanere in sede senza arrecare nessun danno.7-9

Differenti studi, di diversi gruppi scintifici, hanno dimostrato le incredibili capacità differenziative insite negli elementi indifferenziati della polpa dentaria. Queste cellule possono essere isolate, con tecniche convenzionali, e stimolate a produrre differenti tessuti oppure possono essere criopreservate..1-11-12

L’incredibile potenziale di questi elementi rigenerativi, con le tecnologie comunementi presenti, non è trasferibile alla pratica clinica quotidiana. Per poter utilizzare queste cellule si è reso necessario elaborare un dispositivo abile nel separare ed isolare meccanicamente gli elementi progenitori dal resto delle strutture pulpari senza effettuare delle manipolazioni.

In questo caso clinico, caratterizzato dall’inserimento di tre impianti in mascellare superiore con rigenerazione ossea e mini sinus ed alla loro successive protesizzazione, presentiamo un nuovo metodo per isolare elementi rigeneranti da diversi tessuti pronti all’utilizzo clinico.

Materiali e Metodi

Il paziente C.S. , un maschio di 55 anni privo di patologie sitemiche e fumatore, si presentava alla nostra osservazione lamentando problemi ad una protesi posizionate all’emiarcata superior destra in sede 1.3 – 1.6., inserita circa 15 anni prima.

Da una attenta osservazione clinica risultava che i moncocni protesici erano completamnete compromessi e che la protesi non aveva più possibilità di essere inserita correttamente. Residuavano solo le radici dei suddetti monconi (Fig.).

Il paziente veniva sottoposto a terapia parodontale per controllare l’indice di placca e soprattutto veniva invitato a ridurre il fumo e successivamente tenuto sotto osservazione per circa un anno.

Dopo aver controllato che tutti i parametri fossero sotto controllo si è proceduto all’inserimento di impianti in sede 1.3, 1.4 ed 1.6. Contestualmente all’inserimento degli impianti in sede 1.4 e 1.6 veniva effettuato un minirialzo di seno secondo la tecnica M.I.S.E.. Per l’impianto in sede 1.3 veniva effettuata rigenerazione ossea vestibolare. Gli impianti in sede 1.3 e 1.6 venivano inseriti successivamente alle estrazioni delle radici concomitanti.

Sia per i minirialzi di seno che per la rigenerazione ossea vestibolare in sede 1.3 come material da innesto veniva utilizzata una matrice collagenica ricca di cristalli di idrossiapatite (Biostite – GABA Vebas) associata ad una sospensione cellulare ricca di elementi progenitori prelevati da polpa dentaria.

La polpa dentaria veniva prelevata da un elemento parodontopatico estratto in sede 3.6 e successivamente processata con tecnologia Rigenera. Dopo aver estratto il molare si procedeva, previa detersione dello stesso con CHX 0,2% in modo da spazzare via eventuali batteri residui, alla apertura della camera utilizzando uno sclapello da osso e martello (Fig.). In questo modo si evita di surriscaldare la struttura pulpare, cosa facilmente verificabile utilizzando degli strumenti rotanti. Successivamente con una courette si effetua il prelievo della polpa stessa (Fig.) e si procede ad inserire la stessa nel filtro apposito (Fig.) (Rigeneracons HBW srl, Torino) con l’aggiunta di 1 ml di soluzione fisiologica sterile. Una volta inserito il filtro nella Rigenera machines (Fig.). (HBW, Alta Tech) si attiva la macchina e dopo circa 40 secondi si è pronti ad aspirare la sospensione cellulare così ottenuta (Fig.). ed a confrontarla con il biomateriale(Fig.)..

Per i mini rialzi di seno si procedeva come segue. Dopo effettuato un sito pilota con una fresa di 1,8mm avendo cura di arrivare quanto più vicino alla corticale alveolare del seno mascellare ma facendo attenzione a non rompere la stessa, si procedeva ad utilizzare una fresa non tagliente in punta di diametro pari a 3mm e con stop alla lunghezza di lavoro della fresa pilota. Raggiunta l’altezza del sito pilota si procede aumentanto la lunghezza di lavoro di circa un millimetro alla volta fino a che la corticale non viene rotta. Successivamente si procede alla rettifica del sito avendo cura di non ledere la mucosa del seno mascellare ormai esposta. Con apposito strumento viene inserito il biomateriale imbibito che grazie alla spinta idrostatica della sospensione cellulare effettua lo scollamento della mebrana permettendo il vero aumento osseo in ambito sinusale. Ottenuto l’incremento desiderato si procedeva all’inserimento degli impianiti nei siti neoformati (Camlog Biotecnologies , Basile, Svizzera) (Fig.)..

Per quanto concerne la rigenerazione dvestibolare in sede 1.3, dopo aver effettuato le rettifica del sito implantare con apposite frese si è proceduto all’inserimento dell’impianto (Camlog Biotecnologies , Basile, Svizzera) (Fig.) ed alla successiva rigenerazione del sito tramite innseto del complesso biomateriale/sospensione cellulare ed alla copertura del tutto con una membrana riassorbibile in collagene (Remaix, Matricel GmbH, Herzogenerath, Germania) (Fig.). La membrana veniva solidarizzata con sutura riassorbibile. Il sito chirurgico veniva suturato con punti a materassaio orizzontale e punti staccati (Fig.).

Dopo circa 3 mesi dall’inserimento degli impianit si procedeva all’apertura degli stessi ed all’inserimento di un provissorio per il condizionamento delle mucose (Fig.) utilizzando dei temporary abutment in pec (Camlog Biotecnologies , Basile, Svizzera).

Dopo aver condizionato le mucose si procedeva al rilevamento delle impronte definitive ed all’elaborazione del manufatto protesico (Fig.).

Per la riabilitazione definitive si preferiva utilizzare monconi Esthomic PS (Camlog Biotecnologies , Basile, Svizzera) per sfruttarne le caratteristiche del platform switching.

Dopo circa sette mesi dall’intervento si procedeva all’inserimento della protesi definitive (fig.). La stessa veniva ricontrollata dopo circa tre anni (Fig.).

Disussione

Il Protocollo Rigenera è una procedura clinica di rigenerazione tissutale che si basa sulla creazione di micro-innesti autologhi in grado di accelerare e promuovere i processi di guarigione e rigenerazione nei siti dove vengono posizionati. Detti microinnesti vengono generati mediante la disgregazione meccanica del tessuto donatore nel filtro Rigeneracon a partire da frammenti tissutali di pochi millimetri dello stesso paziente, disgregazione che non lede la vitalità cellulare; contemporaneamente alla frammentazione, attraverso un filtro da 50 micron, avviene l’arricchimento delle cellule progenitrici vitali, essendo questi ultime caratterizzati da dimensioni medie inferiori rispetto alle cellule più mature e meno attive e per questo agevolate nel superamento di detto filtro. Il processo di disgregazione e filtrazione impiega circa un minuto e comincia dopo l’aggiunta di circa 1 ml di soluzione fisiologica sterile nel Rigeneracon e l’inserimento dello stesso nella Rigenera Machine che, mediante un albero motore opportunamente calibrato, attiva l’elica presente nel filtro. La sospensione tissutale recuperata dal chirurgo alla fine del processo può essere utilizzata per imbibire dei biomateriali e ricostituire così un biocomplesso dalle dimensioni pari fino a 20 volte il volume del frammento donatore di partenza.

Questa tecnologia apre nuovi spiragli alla rigenerazione clinica. L’utilizzo di progenitori cellulari può invadere i più ampi spazi della pratica clinica. La polpa, l’osso, il periostio così come i tessuti parodontali sono una grande fonte di progenitori utilizzabili per la rigenerazione del distretto maxillo facciale.

La presenza di strutture cellulari atte alla rigenerazione di un determinato tessuto all’interno di un innesto permette allo stesso di svolgere non solo la funzione di riempitivo ma di integrarsi completamente con le strutture residue in modo da avere un tessuto che sia identico strutturalmente e funzionalmente a quello andato perso in seguito alla noxa patogena. Da qui il ruolo svolto dai biomateriali non sarà più quello biomimetico ma sarà di sostituzione funzionale vera e propria ottenendo tessuti che saranno in grado di fronteggiare anche gli stress sopportabili solo dai tessuti nativi.

Poster Presentation al 5° Congresso Internazionale Camlog

Il Dott. Graziano e il Dr d’Aquino saranno presenti al 5° International Congress Camlog che si terrà a Valencia dal 26 al 28 Giugno con un Poster dal titolo: “Dalla Ricerca alla pratica clinica: l’opportunità dei micro-innesti”Untitled 2

Reference: Poster ICC 2014.

Authors: Dott. Riccardo D’Aquino – Dott. Antonio Graziano.
Private Practice, Turin, Italy.

From the research to the clinical practice: the micro-grafts challenge.

Abstract
In the last twenty years the stem cell research found several problems in transferring the scientific models into clinical practice.
The main reason is that the technical approach to the tissue engineering in animal research is not routinely repeatable in medicine, due to legal, clinical and technical issues. The only way to use the regenerative potentials of the tissue up to now in clinical medicine was in the grafting procedures, moving matrix, cells and factors from an healthy niche to an injured niche. The autologous grafts are preferable although they have some limits for the donor site in terms of tissue sacrifice and morbidity.
In addition, although the innovations during the last years, a crucial issue for the autografts remains the cell and tissue viability: after collection, it dramatically decreases, to percentages lower than 50% reducing the autograft regenerative capacities. The cells death is due to the vessel interruption and the subsequent reduction of the feeding for the tissue, but reducing the dimensions of the grafts, cutting the tissues to small particles or chips to allow the feeding by fluid diffusion for the first phase of healing, is itself a killer factor and cell death problem remains.
RIGENERA protocol is a new approach to the clinical regeneration of the human tissues through autologous micro-graft obtained by a CE Class I innovative medical devices called Rigeneracons.
Using the RIGENERA protocol the patient is, at the same time, the donor and the acceptor of calibrated micro-grafts of 50 micron and this system permits to increase the cell viability in the surgical site that need to be regenerated. The dimension of 50 micron has been choosed according the evidence showed from different scientific proofs (Baksh et al. 2004; Javazoth et al. 2004; Laino et al. 2005,2006; Porada et al. 2006, Graziano et al. 2007,2008)that in every solid tissue exists a side population rich of progenitor cells characterized by definite dimensions. The goal of Rigenera is to help the collection of viable progenitor after a specific filtration in a sterile suspension, that at the end of the process is ready to use as itself or after a mixing with a biomaterial to perform a graft of a biocomplex.

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