IlGiornale.it – Crisi e Odontoiatria

IlGiornale.it – Crisi e Odontoiatria

Farsi curare i denti sta diventando un sogno, quasi un lusso superfluo per molte famiglie italiane ridotte sul lastrico dalla crisi. Rispetto al 2007, il numero di italiani che si sono sottoposti a dure odontoiatriche è infatti diminuito di circa mezzo milione, con un calo di circa il 9%. L’andamento è stato meno marcato nel nord Italia (- 7% la media) e maggiore al sud, dove si arriva al 13%, con un calo del fatturato complessivo che sfiora i 5 milioni di euro. Fa poi riflettere l’aumento dei pazienti che ricorrono a coupon e voucher per trattamenti medici a prezzi stracciati, senza prima verificare la professionalità dello specialista e dello studio.

Rinunciare al dentista può inoltre rappresentare un costo più che un risparmio. Ad esempio, una carie non curata o curata male può intaccare il dente al punto da renderne necessaria una devitalizzazione o l’estrazione, di norma ben più dispendiose di una buona otturazione. Senza contare poi la ancora maggiore spesa nel caso si rendesse necessario un impianto dentale.

Viste anche le connesse ricadute in termini di salute, la soluzione migliore – evidenzia il Marco Turco, responsabile dei programmi di cura dei centri Samadent – resta invece quella di «sottoporsi ad accurati controlli periodici di prevenzione e rispettare un’efficace igiene orale: lavare i denti due volte al giorno su tutte le superfici (davanti, dietro e sulla superficie dove si mastica), pulendo anche la lingua; sostituire lo spazzolino ogni mese e ricorrere a filo interdentale e scovolino».

Ecco cinque buoni consigli per riconoscere una buona visita odontoiatrica

1 – La durata della visita a un adulto non dovrebbe essere inferiore a un’ora. Il dentista dovrebbe fare tre cose: un’anamnesi accurata del paziente e delle sue allergie, richiedere un’ortopanoramica per analizzare i tessuti duri, effettuare un’attenta osservazione con occhialini ingranditori della bocca per guardare i denti, le gengive e le mucose

2 – Chiedere se i professionisti che collaborano con un centro dentistico sono retribuiti per il loro lavoro a percentuale oppure no.

3 – L’odontoiatra deve fare una corretta diagnosi e prospettare al paziente le differenti alternative di cura.

4 – I piani di cura odontoiatrici equilibrati prevedono di norma una fase di bonifica preliminare della bocca che elimini le patologie in atto come carie e infiammazioni gengivali e solo successivamente alla bonifica una o più visite di rivalutazione per valutare gli eventuali interventi più invasivi o semplicemente estetici.

5 – Attenzione alle offerte “tutto incluso” che prevedono da subito molti interventi e il finanziamento di una società di credito al consumo.

6 – Chiedere sempre una seconda opinione, sopratutto in caso di interventi complessi.

Wall & Street

Renzi, l’Italia ha perso la dentiera

Grande successo di Rigenera al CORTE 2014

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IMG-20140308-WA0003Il Protocollo Rigenera, ideato dai Dr Graziano e d’Aquino per la guarigione dei difetti tissutali, è stato presentato in questi giorni al Convegno Corte 2014 a Roma. Durante il V Convegno Nazionale della Conferenza Italiana per lo studio e la rierca sulle ulcere, piaghe, ferite e la riparazione tissutale, il sistema Rigenera è stato reso disponibile alla platea grazie al supporto del distributore italiano, la Multimed srl , riscontrando un notevole interesse tra tutti i medici e gli operatori del settore convenuti.
http://jaka.it/download/portfolio/2014/progr_corte_25_02.pdf

Il Dr Graziano nel gruppo finalista al Premio Goldman 2014

Il Dr Graziano, dopo aver vinto con la Scuola di Torino il prestigioso Premio Goldman della Società Italiana di Parodontologia nel 2010 con un lavoro sul seno mascellare e cellule staminali, è oggi nel gruppo finalista al prossimo Congresso Internazionale della SidP per lo stesso Premio edizione 2014 con un lavoro di ricerca sulle tecniche chirurgiche nel trattamento della Parodontite
http://www.sidp.it/programmazione-culturale/2014/congresso-nazionale/programma/

Rivoluzionario studio sul trattamento delle lesioni parodontali

Rivoluzionario studio sul trattamento delle lesioni infraossee mediante micro-innesti di polpa dentaria e collageno condotto dalla Scuola di Parodontologia dell’Università di Torino, diretta dal Prof. M. Aimetti, utilizzando la tecnologia Rigenera messa a punto dai Dott. Graziano e d’Aquino. Lo studio, pubblicato sulle prestigiose riviste Clinical Advance in Periodontology e sull’International Journal of Periodontics and Restorative Dentistry, apre nuove prospettive al trammento della parodontite e parte dagli studi sulle cellule staminali da polpa dentaria condotti negli ultimi dieci anni dai Dottori Graziano e d’Aquino che nel 2007 pubblicarono il primo studio sull’utilizzo di micro-innesti derivati da polpa dentaria per il trattemento di lesioni ossee mandibolari. Partendo da quegli studi fu sviluppato il sistema Rigenera che oggi è stato strumento di questo rivoluzionario approccio alla parodontite, una malattia che colpisce milioni di persone nella sola Italia.

Rivoluzionario studio sul trattamento delle lesioni parodontali

Rivoluzionario studio sul trattamento delle lesioni infraossee mediante micro-innesti di polpa dentaria e collageno condotto dalla Scuola di Parodontologia dell’Università di Torino, diretta dal Prof. M. Aimetti, utilizzando la tecnologia Rigenera messa a punto dai Dott. Graziano e d’Aquino. Lo studio, pubblicato sulle prestigiose riviste Clinical Advance in Periodontology e sull’International Journal of Periodontics and Restorative Dentistry, apre nuove prospettive al trammento della parodontite e parte dagli studi sulle cellule staminali da polpa dentaria condotti negli ultimi dieci anni dai Dottori Graziano e d’Aquino che nel 2007 pubblicarono il primo studio sull’utilizzo di micro-innesti derivati da polpa dentaria per il trattemento di lesioni ossee mandibolari. Partendo da quegli studi fu sviluppato il sistema Rigenera che oggi è stato strumento di questo rivoluzionario approccio alla parodontite, una malattia che colpisce milioni di persone nella sola Italia.

Il Dr Graziano relatore al 2° Simposio Interdisciplinare ORTO-PERIO-IMPLANTARE

2° SIMPOSIO INTERDISCIPLINARE
ORTO-PERIO-IMPLANTARE
Venerdi 4 Aprile 2014
Presidente del Congresso Prof. Sandro Rengo
Strumenti diagnostici traslazionali e strategie terapeutiche ortodontiche ed implantari avanzate nel paziente parodontopatico oppure
Il trattamento ortodontico ed implantare nel paziente con compromissione parodontale avanzata
presidente: Prof. Sandro Rengo
segreteria scientifica Prof. Alberto Laino
Prof. Carlo Cafiero

 

Rigenera su La Prima Pagina quotidiano Online

articolo integrale su:

Rigenera, tecnologia chirurgica di eccellenza interamente made in Italy

Rigenera, tecnologia chirurgica di eccellenza interamente made in Italy
Di Etcetera Comunicazione • 19 novembre 2013 • Commenti disabilitati

Rigenera_MachineSi chiama “Rigenera” il nuovo dispositivo medico, con certificazione CE, per la rigenerazione dei tessuti, messo a punto dai dottori Antonio Graziano e Riccardo D’Aquino.

“Rigenera” è una tecnologia chirurgica che in modo semplice, etico, legale e rapido riesce ad aiutare la rigenerazione dei tessuti.

Il protocollo “Rigenera” ha come principali campi applicativi la chirurgia oro-maxillo facciale e la dermatologia, ma la duttilità di questa nuova tecnologia apre nuovi spiragli alla rigenerazione clinica. L’utilizzo di progenitori cellulari può invadere i più ampi spazi della pratica clinica, come ad esempio quella ortopedica, plastica, cardiochirurgica ecc.

Utilizzando “Rigenera” in un solo tempo chirurgico, il paziente è nello stesso momento il donatore e l’accettore di micro-innesti calibrati; questa procedura arricchisce in modo significativo il numero di cellule progenitrici nel sito chirurgico che necessita di essere rigenerato.

Come può essere utilizzato “Rigenera”
L’innovazione del metodo “Rigenera” consiste nel rendere economico, rapido, sicuro e trasportabile un procedimento clinico che altrimenti sarebbe complesso e costoso, oltre che pericoloso. Un esempio chiaro può essere rappresentato dall’utilizzo del macchinario in ambito cardiochirurgico.
Quando si realizza un trapianto cardiaco utilizzando, ad esempio, un cuore animale devono essere effettuate diverse manipolazioni. Il cuore deve essere decellularizzato e devono essere reimpiantate le cellule umane. Il risultato di questo tipo di operazione è certamente costoso e può essere pericoloso. Utilizzando “Rigenera”, invece, verrebbero saltate le manipolazioni, diminuendo non solo i tempi chirurgici ma anche i rischi, poiché il donatore sarebbe lo stesso paziente.

Chi può utilizzare “Rigenera”
Una tecnologia alla portata di tutti, non solo dei pazienti poiché economico, ma anche dei medici sia per la semplicità di utilizzo sia perché è possibile trasportare il macchinario. “Rigenera” infatti è stata pensata per essere mobile, è grande quanto un notebook portatile ed il filtro è monouso e sterile.

Caratteristiche queste che hanno fatto sì che il macchinario, sebbene immesso sul mercato da poco, sia già stato richiesto e venduto negli Stati Uniti, in Sud Africa, in Giappone, in Sud America, oltre che in Europa.

Un successo made in Italy
Un successo tutto italiano che sfrutta al meglio le risorse del “made in italy”, innanzitutto perché i dottori Antonio Graziano e Riccardo D’Aquino che hanno messo a punto il dispositivo medico sono due giovani ricercatori che, nonostante i successi ed i riconoscimenti all’estero, hanno deciso di rimanere in Italia sia per proseguire le loro carriere, sia per sviluppare la loro innovativa idea. Un lavoro complesso che ha visto i due dottori impegnati negli ultimi dieci anni in test clinici e pubblicazione dei risultati in numerosi articoli scientifici. L’impegno non è stato vano poiché “Rigenera” ha ottenuto la certificazione CE come dispositivo medico.

Non solo. La tecnologia utilizzata per il macchinario è tutta prodotta in Italia da piccole aziende di eccellenza che hanno lavorato per anni nel settore automotive e che si sono messe in gioco con la micromeccanica chirurgica.

Il risultato di questa sinergia, anche con imprenditori torinesi (CTSV) già noti per la loro esperienza nelle tecnologie per diagnostica medica, ha reso possibile la realizzazione di un prodotto tecnologico altamente avanzato che, dopo la certificazione CE, si sta facendo spazio anche nel mercato internazionale.

«La ricerca diventa realtà – dichiara il dott. Graziano – nel senso che “Rigenera” è un nuovo approccio alla medicina ed alla formazione medica. Ad oggi uno maggiori problemi della medicina è il gap che deve essere ricolmato tra la teoria e la pratica, tra la pratica diagnostica e quella clinica. “Rigenera” è l’anello mancante tra il lavoro in laboratorio, l’ingegneria tessutale e quella che è la normale attività di clinica chirurgica».

Gli ideatori
Dr Antonio Graziano
Dottore di Ricerca in Scienze Odontostomatologiche.
Adjunct Assistant Professor – Temple University, Philadelphia, USA.
Consulente Tecnico Tribunale di Torino.
Professore a Contratto del Master in Parodontologia, direttore Prof.M.Aimetti – Università di Torino-Dental School.

https://www.studioassociatograzianodaquino.it/dr_graziano.html

Dr Riccardo D’Aquino
Il Dr d’Aquino è specialista in Chirurgia Odontostomatologica ed esperto in implantologia e rigenerazione ossea.

https://www.studioassociatograzianodaquino.it/dr_daquino.html

Napoletani di origine i dottori vivono a Torino e lavorano presso lo Studio associato Romagnoli, Graziano, D’Aquino.

Rigenera su Blasting News

Articolo integrale su:

http://news.supermoney.eu/salute/2013/11/tecnologie-mediche-e-tutto-italiano-il-nuovo-dispositivo-chirurgico-rigenera-0043334.html

Tecnologie mediche, è tutto italiano il nuovo dispositivo chirurgico Rigenera

20-11-2013 – Eleonora Gitto
Tecnologie mediche, è tutto Made in Italy il dispositivo chirurgico Rigenera in grado da solo di rigenerare i tessuti.

immagini

Tecnologie mediche, Rigenera è Made in Italy Tecnologie mediche, è tutto italiano il nuovo dispositivo chirurgico Rigenera

Le tecnologie mediche stanno facendo passi da giganti ovunque e l’Italia, in fatto di genio e competenze, mostra di non essere seconda a nessun altro Paese del mondo. Infatti, è tutto Made in Italy il nuovo dispositivo chirurgico Rigenera che da solo è in grado di rigenerare i tessuti.

Realizzato da due giovani medici ricercatori, Antonio Graziano e Riccardo D’Aquino, Rigenera rappresenta una nuova frontiera nell’ambito della medicina e della chirurgia.

Le nuove tecnologie mediche, che cos’è Rigenera

Si tratta di una nuova tecnologia chirurgica che aiuta i tessuti a rigenerarsi. Il dispositivo ha già ricevuto la certificazione CE e ha due campi di applicazione: la chirurgia oro maxillo facciale e la dermatologia. Ma giacché utilizza progenitori cellulari, il suo campo di applicazione sicuramente si allargherà alla plastica, alla cardiochirurgia e all’ortopedia.

Utilizzo di Rigenera

Fra le nuove tecnologie mediche, non vi è dubbio che Rigenera è destinato a portare cambiamenti epocali. Un metodo veloce e del tutto sicuro che, in più ha il vantaggio della trasportabilità perché non è più grande di un notebook.

In campo cardiochirurgico, per esempio, Rigenera può fare davvero la differenza. Nei trapianti cardiaci, infatti, si possono evitare tutte quelle operazioni che rendono lungo, costoso e molto pericoloso un intervento. Soprattutto, però, elimina un passaggio fondamentale: la necessità di un donatore. Un cuore animale durante un intervento tradizionale deve essere privato delle sue cellule per essere sostituite con quelle umane. Rigenera, invece, consente di eliminare tutte queste farraginose manipolazioni riducendo tempi e rischi e non solo, perché con questo dispositivo il donatore è il paziente stesso.

Rigenera, il genio targato Italia

Che fra le tecnologie mediche questa sia quella che ha destato più interesse in campo mondiale è dimostrato dal fatto che, nonostante sia stato sperimentato da poco, Rigenera è stato già venduto già non solo nel Vecchio Continente, ma anche in America, in Giappone e in Sud Africa.
Antonio Graziano e Riccardo D’Aquino, i due giovani ricercatori che lo hanno realizzato, per fortuna hanno deciso di rimanere in Italia per lavorare alla loro idea. E sono italiani non solo gli ideatori del dispositivo medico, ma anche tutta la tecnologia usata per costruire l’intero dispositivo. Questo a dimostrazione che il Made in Italy mostra delle eccellenze anche nelle piccole aziende che non disdegnano di mettersi gioco e di sperimentare, come in questo caso. Infatti, le aziende che hanno prodotto tutti i pezzi di Rigenera erano specializzate in auto motive, un settore sicuro. Eppure non ci hanno penato due volte a voltare pagina affrontando l’incerto della micromeccanica chirurgica.

Il lavoro sinergico dei due ricercatori, delle aziende e anche degli imprenditori di Torino (CTSV) già esperti di tecnologie mediche per la diagnostica, ha permesso di ottenere Rigenera, il prodotto tutto italiano che ha già conquistato il mercato internazionale.

Nasce a Torino il nuovo dispositivo Rigenera – Torino Today

La semplicità dell’innovazione chirurgica nata dall’idea di due giovani ricercatori italiani e venduta in tutto il mondo

Si chiama “Rigenera” il nuovo dispositivo medico, con certificazione CE, per la rigenerazione dei tessuti, messo a punto dai dottori Antonio Graziano e Riccardo D’Aquino.

“Rigenera” è una tecnologia chirurgica che in modo semplice, etico, legale e rapido riesce ad aiutare la rigenerazione dei tessuti.

Il protocollo “Rigenera” ha come principali campi applicativi la chirurgia oro-maxillo facciale e la dermatologia, ma la duttilità di questa nuova tecnologia apre nuovi spiragli alla rigenerazione clinica. L’utilizzo di progenitori cellulari può invadere i più ampi spazi della pratica clinica, come ad esempio quella ortopedica, plastica, cardiochirurgica ecc.

Utilizzando “Rigenera” in un solo tempo chirurgico, il paziente è nello stesso momento il donatore e l’accettore di micro-innesti calibrati; questa procedura arricchisce in modo significativo il numero di cellule progenitrici nel sito chirurgico che necessita di essere rigenerato.

Come può essere utilizzato “Rigenera”

L’innovazione del metodo “Rigenera” consiste nel rendere economico, rapido, sicuro e trasportabile un procedimento clinico che altrimenti sarebbe complesso e costoso, oltre che pericoloso. Un esempio chiaro può essere rappresentato dall’utilizzo del macchinario in ambito cardiochirurgico.

Quando si realizza un trapianto cardiaco utilizzando, ad esempio, un cuore animale devono essere effettuate diverse manipolazioni. Il cuore deve essere decellularizzato e devono essere reimpiantate le cellule umane. Il risultato di questo tipo di operazione è certamente costoso e può essere pericoloso. Utilizzando “Rigenera”, invece, verrebbero saltate le manipolazioni, diminuendo non solo i tempi chirurgici ma anche i rischi, poiché il donatore sarebbe lo stesso paziente.

Chi può utilizzare “Rigenera”

Una tecnologia alla portata di tutti, non solo dei pazienti poiché economico, ma anche dei medici sia per la semplicità di utilizzo sia perché è possibile trasportare il macchinario. “Rigenera” infatti è stata pensata per essere mobile, è grande quanto un notebook portatile ed il filtro è monouso e sterile.

Caratteristiche queste che hanno fatto sì che il macchinario, sebbene immesso sul mercato da poco, sia già stato richiesto e venduto negli Stati Uniti, in Sud Africa, in Giappone, in Sud America, oltre che in Europa.

Un successo made in Italy

Un successo tutto italiano che sfrutta al meglio le risorse del “made in italy”, innanzitutto perché i dottori Antonio Graziano e Riccardo D’Aquino che hanno messo a punto il dispositivo medico sono due giovani ricercatori che, nonostante i successi ed i riconoscimenti all’estero, hanno deciso di rimanere in Italia sia per proseguire le loro carriere, sia per sviluppare la loro innovativa idea. Un lavoro complesso che ha visto i due dottori impegnati negli ultimi dieci anni in test clinici e pubblicazione dei risultati in numerosi articoli scientifici. L’impegno non è stato vano poiché “Rigenera” ha ottenuto la certificazione CE come dispositivo medico.

Non solo. La tecnologia utilizzata per il macchinario è tutta prodotta in Italia da piccole aziende di eccellenza che hanno lavorato per anni nel settore automotive e che si sono messe in gioco con la micromeccanica chirurgica.

Il risultato di questa sinergia, anche con imprenditori torinesi (CTSV) già noti per la loro esperienza nelle tecnologie per diagnostica medica, ha reso possibile la realizzazione di un prodotto tecnologico altamente avanzato che, dopo la certificazione CE, si sta facendo spazio anche nel mercato internazionale.

«La ricerca diventa realtà – dichiara il dott. Graziano – nel senso che “Rigenera” è un nuovo approccio alla medicina ed alla formazione medica. Ad oggi uno maggiori problemi della medicina è il gap che deve essere ricolmato tra la teoria e la pratica, tra la pratica diagnostica e quella clinica. “Rigenera” è l’anello mancante tra il lavoro in laboratorio, l’ingegneria tessutale e quella che è la normale attività di clinica chirurgica».

Gli ideatori

Dr Antonio Graziano

Dottore di Ricerca in Scienze Odontostomatologiche.

Adjunct Assistant Professor – Temple University, Philadelphia, USA.

Consulente Tecnico Tribunale di Torino.

Professore a Contratto del Master in Parodontologia, direttore Prof.M.Aimetti – Università di Torino-Dental School.

https://www.studioassociatograzianodaquino.it/dr_graziano.html

Dr Riccardo D’Aquino

Il Dr d’Aquino è specialista in Chirurgia Odontostomatologica ed esperto in implantologia e rigenerazione ossea.

https://www.studioassociatograzianodaquino.it/dr_daquino.html

Napoletani di origine i dottori vivono a Torino e lavorano presso lo Studio associato Romagnoli, Graziano, D’Aquino.

articolo tratto da Torino – Today
http://www.torinotoday.it/cronaca/nasce-a-torino-rigenera.html

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