Come sono fatti i denti?
Noi vediamo solo una parte del dente: la corona che sporge dalla gengiva. Ma il dente ha anche una radice, immersa nella gengiva stessa, che lo nutre proprio come fa la radice con la pianta.
All’esterno il dente è costituito da tessuti duri che si chiamano smalto, dentina, cemento.
Nel cuore del dente c’è la polpa, un tessuto molle costituito da cellule, vasi sanguigni e nervi.
Infine il dente è “piantato” nell’osso per mezzo di un legamento ammortizzante: il legamento parodontale.
Perché i denti possono diventare sensibili? Cosa fare in questo caso?
I denti possono diventare sensibili per diverse ragioni.
Le più comuni sono la carie dentaria e la malattia parodontale.
Nel caso notaste fenomeni di sensibilità dei denti si consiglia di recarsi dal proprio dentista per una valutazione delle possibili cause e della relativa terapia.
Il fumo ha qualche effetto nocivo sulla salute di denti e gengive?
Il fumo aggrava la parodontite che porta alla perdita dei denti.
Le macchie da fumo favoriscono l’accumulo di placca batterica intorno ai denti.
Cos’è la placca batterica?
La placca batterica è un aggregato di batteri legati tra loro e tenacemente adesi alla superficie dentale.
Che cosa è la carie?
E’ un processo distruttivo provocato dai batteri che si annidano nella placca dentale, cioè in quella sottile patina formata da residui di cibo che si fissa sui denti. Un’accurata pulizia, per la rimozione della placca dopo l’assunzione di cibo, è la prima attenzione per evitare la carie. Inoltre l’assunzione di fluoro aiuta a prevenire la carie sia perché rende la bocca poco adatta alla proliferazione dei batteri sia perché rinforza lo smalto.
Che cos’è il tartaro?
E’ il prodotto della permanenza della placca dentale sulla quale si oppongono sali minerali fino a formare una “crosta” molto dura che si insinua tra dente e gengiva, creando le premesse per il peggioramento dell’infiammazione gengivale.
Con che frequenza bisogna lavare i denti?
Almeno una volta al giorno, preferibilmente dopo i pasti principali della giornata, mediante l’uso dello spazzolino e del filo interdentale.
Meglio utilizzare lo spazzolino elettrico o quello manuale?
Vanno bene entrambi, a patto che la metodica venga eseguita correttamente.
È importante scegliere uno spazzolino con setole adatte alla propria dentatura.
Non è vero che lo spazzolamento sia più efficace quando le setole sono dure.
A cosa serve il filo interdentale?
Il filo interdentale è utile a rimuovere la placca batterica che si accumula tra un dente e l’altro.
A cosa serve fare gli sciacqui con il collutorio?
I collutori non sostituiscono una corretta tecnica di spazzolamento dei denti.
Esistono diverse tipologie di collutori. Quelli comunemente definiti da banco e presenti anche nei supermercati possono essere utili come strumenti di prevenzione della carie dentaria.
I collutori che richiedono una prescrizione medica hanno invece una più specifica azione antibatterica parodontale. Questi sono di solito utilizzati per periodi brevi legati alla impossibilità di praticare le normali tecniche di spazzolamento dei denti.
Questi ultimi possono avere effetti collaterali dannosi se usati continuativamente per lunghi periodi.
Con che frequenza è indicato recarsi dall’odontoiatra per l’igiene orale professionale?
La frequenza dei richiami igienici professionali dipende da molti fattori tra i quali uno dei più importanti è la capacità del paziente di collaborare con l’igiene domiciliare.
Essa pertanto dovrà essere decisa individualmente dall’odontoiatra.
Chi si può ammalare di malattia paradontale?
Può ammalarsi di malattia parodontale chi non osserva una buona pulizia dei denti e chi presenta una predisposizione individuale alla malattia.
Il rischio di ammalarsi di malattia parodontale è fortemente legato all’accumulo di placca batterica sulle superfici dei denti.
Altri fattori, quali il fumo e il diabete, possono favorire tale malattia.
Esistono inoltre delle forme di malattia parodontale ad insorgenza precoce che possono colpire anche bambini con i denti di latte.
Esiste qualche correlazione tra malattia parodontale e malattie cardiache?
Sì.
La malattia parodontale può esercitare un’influenza sulle malattie cardiache.
La malattia parodontale è sostanzialmente un’infezione batterica. I batteri possono entrare nel circolo ematico ed agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive.
Esiste qualche correlazione tra malattia parodontale e diabete?
Sì.
Il diabete mellito oggi è considerato uno dei principali fattori di rischio per la malattia parodontale.
Esiste inoltre una correlazione positiva tra gli effetti migliorativi della terapia per la malattia parodontale e i valori della glicemia nei pazienti diabetici.
Ciò vuol dire che intervenire sulla malattia paradontale permette di migliorare anche i valori della glicemia nei pazienti diabetici.
In caso di diagnosi medica di una forma di diabete è consigliato recarsi dal proprio parodontologo per una visita.
Chi ha i denti malposizionati è più a rischio di ammalarsi di malattia parodontale?
No.
Tuttavia se la malposizione dentaria è tale da compromettere manovre d’igiene orale adeguate potrebbe esistere un rischio maggiore di ammalarsi di tale malattia.
C’è associazione tra malattia parodontale e alito cattivo?
Sì.
Una delle più comuni conseguenze della malattia parodontale può essere l’alito cattivo dovuto alla proliferazione dei batteri sulle superfici dei denti e all’interno delle tasche parodontali.
L’alimentazione ha influenza sulla malattia parodontale?
No.
Un’alimentazione equilibrata è parte integrante e fondamentale di un corretto stile di vita, ma non esistono correlazioni dirette tra il tipo di alimentazione e la malattia parodontale.
Come si previene la malattia parodontale?
La malattia parodontale si previene attraverso una corretta igiene eseguita quotidianamente a casa e periodicamente in studio mediante visite di controllo dal dentista.
Come fa il dentista a fare diagnosi di malattia parodontale?
La diagnosi di malattia parodontale viene effettuata dal dentista attraverso una serie di strumenti diagnostici: l’anamnesi, l’esame obiettivo della bocca, le radiografie ed eventuali esami di laboratorio.
Uno strumento fondamentale per fare diagnosi è la sonda parodontale che serve a rilevare la presenza di tasche a livello dei tessuti parodontali.
La formazione di una tasca quasi sempre indica la presenza di malattia parodontale.
La malattia parodontale è ereditaria?
No.
La malattia parodontale non è una malattia ereditaria.
La principale causa di malattia parodontale è l’accumulo di placca batterica sulle superfici dei denti.
Tuttavia recenti studi hanno evidenziato l’ereditarietà di alcuni fattori predisponenti che rendono più facile ammalarsi di malattia parodontale.
I farmaci possono avere conseguenze sulla salute delle gengive?
Sì.
Esistono alcuni farmaci che possono causare alterazioni a livello dei tessuti parodontali.
In caso di alterazioni gengivali è consigliato recarsi dal proprio parodontologo per una visita ed informare lo specialista in caso di assunzione di farmaci per altre patologie sistemiche.
Come si cura la malattia parodontale?
La malattia parodontale viene curata dal parodontologo attraverso un piano di trattamento che dipende dalla forma e dalla gravità della malattia.
Gli antibiotici possono essere utilizzati nella terapia di particolari forme di malattia parodontale come strumento terapeutico aggiuntivo.
Lo sbiancamento dei denti può essere dannoso?
No, ma solo se è eseguito correttamente.
Sono assolutamente da evitare i metodi di sbiancamento “fai da te” che consigliano per esempio durante lo spazzolamento dei denti l’uso di bicarbonato oppure lo sfregamento di foglie di salvia sui denti…
Tutti questi metodi provocano un effetto temporaneo di sbiancamento ma possono provocare danni permanenti allo smalto dei denti corrodendolo.
A cosa servono le gengive?
Le gengive servono a proteggere l’osso di sostegno e le radici dei denti
Perchè è importante avere le gengive sane?
È importante avere gengive sane perché ciò protegge dal rischio di perdere i denti a causa della malattia parodontale.
L’assenza di infiammazione gengivale è un segno di salute parodontale.
Perchè le gengive sanguinano?
Le gengive sanguinano durante lo spazzolamento quando non c’è una costante e corretta igiene orale.
L’accumulo di placca batterica crea infiammazione e il sanguinamento gengivale è uno dei primi segni di quest’infiammazione.
La menopausa può influire sulla salute delle gengive?
La menopausa rappresenta un periodo di squilibri ormonali che possono influenzare negativamente la salute parodontale.
Cos’è il parodonto?
Il parodonto è il tessuto mediante il quale i denti sono ancorati alle ossa mascellari.
Esso è costituito dalla gengiva e da tessuti profondi che prendono il nome di cemento radicolare, legamento parodontale e osso alveolare.
Durante la gravidanza le gengive sono a rischio di ammalarsi?
Durante la gravidanza vi è un maggiore rischio di infiammazione gengivale a cause di squilibri ormonali, pertanto i controlli di igiene orale dovranno essere ancora più frequenti.
Quali rischi corre una donna in gravidanza con la malattia parodontale?
Durante la gravidanza l’ecosistema orale della donna va incontro ad importanti modifiche che possono portare all’instaurarsi o al peggiorarsi di malattie come la parodontite. Si crea un doppio legame tra gravidanza e parodontite: la gravidanza può portare a modifiche tali da far insorgere infiammazioni parallelamente uno stato di parodontite può avere conseguenze sull’andamento della gravidanza. La donna in gravidanza, affetta da parodontite, può andare incontro pertanto ad un maggiore rischio di parto prematuro con nasciturosottopeso.
Che cos’è un impianto? Di che materiale è fatto?
L’impianto è una sorta di radice artificiale su cui si possono ricostruire i denti mancanti.
Gli impianti più usati sono fatti di titanio, che si unisce intimamente all’osso senza dar luogo a reazioni avverse.
Quanto tempo richiede una riabilitazione con impianti?
La durata della terapia implantare è strettamente legata alla quantità e alla qualità dell’osso presente.
Tutti possono sottoporsi ad un intervento di implantologia?
In generale un paziente in buone condizioni di salute può sottoporsi alla terapia implantare, indipendentemente dall’età.
Occorre invece escludere la presenza di parodontite.
Altre controindicazioni assolute ad un trattamento implantare sono rare.
Qual è il rischio di rigetto di un impianto?
termine “rigetto” si riferisce piuttosto a trapianti d’organo.
di un impianto è comunque raro; naturalmente l’impianto deve essere stato ben collaudato mediante studi clinici.
Nel Paziente con malattia parodontale può essere fatta l’implantologia?
La terapia implantare può essere effettuata nel paziente ammalato di malattia parodontale solo dopo che la malattia è stata trattata correttamente.
La chirurgia implantare è un intervento complicato, doloroso?
L’intervento chirurgico necessario per inserire impianti nell’osso è quasi sempre ben tollerato.
Il dolore postoperatorio è di regola limitato a poche ore e si domina bene con i comuni analgesici.
Quanto dura un impianto?
può continuare a funzionare per decenni, se viene mantenuto ben pulito con l’igiene
quotidiana e con visite periodiche dal dentista.
La durata di un impianto può essere compromessa dalla cattiva igiene, dal fumo, da malattie come il diabete, da traumi o carichi eccessivi.
Per ulteriori informazioni:
www.sidp.it
Avvertenza Importante per gli Utenti
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In caso di patologie o disturbi è necessario sempre e comunque consultare il proprio medico di fiducia.